Annette PehntJutta BauerJosephine Mark Der Bärbeiss
[Der Bärbeiss]

Buchcover Der Bärbeiss

Scheda della casa editrice

Kibitz Verlag
Amburgo 2024
ISBN 978-3-948690-27-4
96 pagine
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Come si addomestica un orso brontolone

“Der Bärbeiß” di Annette Pehnt e Jutta Bauer in versione fumetto, con la “regia” di Josephine Mark

Più di dieci anni fa la scrittrice Annette Pehnt ha raccontato tenere storie incentrate su un personaggio contemporaneo spesso osservato in questo Paese: il Bärbeiß, l’Orso Brontolone. Il Bärbeiß è un amico peloso, grassottello e dall’espressione scontrosa, sempre di cattivo umore, che si aspetta il peggio dai suoi simili, quindi sospettoso, poco socievole e brontolone. Dalle orecchie da gatto alle zampe artigliate, passando per le zanne, è un tipo difficile con cui avere a che fare.

All’epoca dell’uscita delle avventure del Bärbeiß, l’illustratrice Jutta Bauer ha raffigurato lui e la piccola comunità del villaggio che lo circonda in modo tale da favorire l’immedesimazione del lettore. Magari con una delle simpatiche creature con i suoi piccoli tic, come Tingeli, un animaletto simile a un topo, allegra e sempre disponibile; oppure un adorabile coniglietto della banda di conigli giocherelloni, un intraprendente airone cenerino o, per quanto mi riguarda, un pinguino elegante e un po’ saputello, nato per prendersi cura degli altri. Nessuno però avrebbe voluto mettersi nei panni – anzi, nella pelliccia – del Bärbeiß, anche se talvolta era facile riconoscere in lui le nostre stesse stranezze e anche se, con il passare del tempo, abbiamo scoperto che in questo orso così burbero è sopito un cuore buono.

Ora l’illustratrice e graphic designer Josephine Mark, vincitrice del Premio Max und Moritz 2022 per il miglior fumetto per bambini (“Trip mit Tropf”, it. “Fuga con la flebo”, Valentina Edizioni), si unisce a Pehnt e Bauer per raccontare sotto forma di fumetto il mondo che le due artiste hanno così argutamente dato alla luce. Con una collaborazione simile, nulla può andare storto, e “Der Bärbeiß” diventa ancora più vivace di quanto non fosse già nelle quattro storie pubblicate in questi anni. Il lettore non solo scopre gli stati emotivi degli abitanti di questo paesino idilliaco leggendo e interpretando le singole immagini, ma ne segue l’evoluzione passo passo, fotogramma per fotogramma, quasi come in un impeccabile film d’animazione. Ogni singola sequenza caratterizza e caricaturizza lo stato d’animo dei personaggi con grande maestria. La comunità del villaggio versa nel caos più totale da quando Bärbeiß si è trasferito nella vecchia casa del procione, con il suo giardino incolto e trascurato. Accanto al piccolo angolo di paradiso della vicina Tingeli, la proprietà appare come una terra di nessuno completamente abbandonata.

Già solo le variazioni delle espressioni facciali di Bärbeiß e della sua più ostinata antagonista rendono la lettura un piacere ricco di scoperte. L’accogliente Tingeli, con tutte le virtù comunicative di cui dispone – Habermas sarebbe orgoglioso di lei! – tenta di introdurre il suo recalcitrante vicino di casa alle gioie dell’esistenza e ai benefici del confrontarsi con gli altri e dello stare insieme. «Non lasciarti provocare dal tono e dai modi scorbutici di questo soggetto», verrebbe voglia di gridarle, proprio come veniva voglia di gridare al povero coniglio di “Trip mit Tropf” durante i suoi litigi con il lupo scontroso. «Difendi l’immaginazione e le minuscole creature alate dai colori delicati che visitano i giardini una volta all’anno e fanno risplendere gli alberi di notte!»

Il modo in cui Josephine Mark, con pochi tratti ben definiti, riesce a trasmettere una varietà di emozioni nella posizione degli angoli della bocca, degli occhi e delle rughe sulla fronte, soprattutto nelle discussioni tra Bärbeiß e Tingeli, è una chiara dimostrazione della sua grande abilità nell’arte del fumetto. E Annette Pehnt, con le parole, si allinea a quanto fatto dall’illustratrice. Il tono prosaico della narrazione originale cede il passo a frasi brevi e incisive che riempiono alla perfezione le nuvolette e che, insieme ai personaggi e all’ambiente dolcemente ondulato e colorato con amore, creano un mondo immaginario a misura d’uomo in cui è piacevole trovarsi.

Come già era accaduto in “Trip mit Tropf”, il lettore si aggira tra le storie come se, durante una passeggiata nel bosco, d’un tratto venisse risucchiato in un mondo parallelo che anima subito le sue familiari fantasie visive e mostra in maniera accattivante e comprensibile quali formule magiche siano necessarie per trasformare gli Orsi Brontoloni che ci circondano in compagni tollerabili. Compresi noi stessi, se necessario.

Tradotto da: Maria Carla Dallavalle
Buchcover Der Bärbeiss

di Siggi Seuß

Siggi Seuß, giornalista freelance, autore radiofonico e traduttore, da molti anni scrive recensioni di libri per bambini e ragazzi.

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