Saša StanišićRegina Kehn
Wolf
[Il lupo]

Buchcover Il lupo

Scheda della casa editrice

Carlsen Verlag
Amburgo 2023
ISBN 978-3-948722-27-2
160 pagine
Contatto della casa editrice

Sovvenzioni per le traduzioni
Pubblicato in italiano con il sostegno di Litrix.de

Insonne al campo estivo

„Lupo“ – il nuovo romanzo per bambini di Saša Stanišić

Il ragazzo ha un aspetto familiare. E anche l'ambiente in cui si trova suo malgrado.  Si respira l'aria della pineta, si ascoltano i suoni della foresta in "Lupo", l'ultimo romanzo per bambini del pluripremiato autore tedesco-bosniaco Saša Stanišić. I colpi del picchio, il fruscio delle foglie, i richiami del cuculo, il frinire del grillo, le punture di zanzara. L'odore delle patate bruciate sul fuoco ti penetra nel naso, il chiasso dei bambini arriva alle orecchie. - Una settimana di campo estivo in capanne di legno, da qualche parte nei boschi del Brandeburgo. Si può quasi sentire l'odore dei calzini dei ragazzi, i residui di shampoo nelle docce. E naturalmente l'odore dei ravioli in scatola riscaldati.

L'intera baraonda di un campo estivo assale i sensi delle lettrici e dei lettori. Questa è già la prima cosa che colpisce di questo romanzo: la presenza immediata del percepibile. E il narratore in prima persona rivela il suo nome solo alla fine. Il ragazzo, forse tredicenne, descrive il suo martirio con parole vivide, come se coloro che leggono le sue righe fossero i suoi più stretti confidenti. Anche le illustrazioni in bianco e nero di Regina Kehn, rifinite con un simbolico sottofondo di colore giallo, rendono il libro anche visivamente accattivante e aumentano il piacere della lettura. Dopotutto anche gli occhi del lupo che si aggira nella storia sono gialli.

Sì, dovremmo provare pena per lui, questo tizio senza nome che ha un commento sarcastico sulle labbra per quasi tutto ciò che gli sta intorno, o uno ironico nei momenti più tranquilli? Saša Stanišić ci presenta un personaggio in cui i lettori possono ritrovarsi. Si ritrovano nelle fasi incerte della loro vita, quando lottano con sé stessi, con i loro simili e con gli eventi inaspettati in cui vengono catapultati. L'autore colloca il suo antieroe proprio in questa fase: Il momento in cui si cerca di mascherare l'insicurezza e le situazioni spiacevoli con modi di dire sbrigativi e giudizi affrettati.

Il ragazzo vive con la madre single e lavoratrice. Vanno d'accordo, anche perché la madre, con grande umorismo, prende una posizione netta quando su di lei incombono troppe richieste. E quindi non ci sono né se né ma nella decisione di mandare il rampollo al campo estivo per una settimana. Il ragazzo fa di tutto per opporsi: partenza in autobus all'ora di andare a letto. 300 chilometri di scossoni. Confronto con l'aria respirata da 40 coetanei. Pericolo di vomito. Comunicazioni snervanti da parte di accompagnatori poco simpatici. Stare insieme a gruppi che conosce dalla scuola: i fighi, i nerd, gli sportivi, i primi della classe, le altolocate. E naturalmente i crudeli. In fondo alla lista: gli emarginati. Che in realtà sono due. Jörg, dall'aspetto delicato e fragile, con i suoi modi amichevoli. E, sì, il cowboy solitario senza nome - un asociale e un solitario: "La mia classe mi conosce abbastanza bene da ignorarmi. Si chiama reputazione. La mia reputazione è quella di uno a cui piace lamentarsi e a cui piace non avere voglia di niente". Ma è anche per questo che lui e Jörg si trovano?

Anche se ci sono degli avvicinamenti - stessa stanza, piccoli gesti, liste di buoni e cattivi - il senza nome lotta con i principi morali del comportamento. In teoria è dalla parte di Jörg, ma quando si tratta di agire concretamente, è un vero e proprio codardo. Quando Jörg, la vittima ideale dei bulli, viene nuovamente maltrattato dagli ultrà del campo, lui se ne sta alla larga. Al massimo, si prende cura dell'integrità fisica e mentale del suo compagno di stanza quando nessuno lo vede. A volte, come lettori, ci si commuove per questi tentativi di raggiungere la vera amicizia percorrendo una strada accidentata. Soprattutto quando si ricordano i propri tentennamenti in tema di coraggio civile. Ma a volte si vorrebbe solo gridare al ragazzo: "Adesso svegliati e fai qualcosa di buono!".

Il modo in cui Saša Stanišić posiziona i due emarginati nel romanzo, in cui fa uscire allo scoperto il suo narratore, in cui rende vivo il contesto di un campo estivo pieno di ragazzi e ragazze pubescenti e lo ambienta nel mezzo di questa pineta sabbiosa del Brandeburgo, il modo in cui inserisce con discrezione nella trama un piccolo inno all’essere fuori dalle righe –, tutto questo dimostra ancora una volta la grande arte letteraria, narrativa e stilisticamente sicura di Saša Stanišić, osservatore della natura umana.

Tradotto da: Claudia Valentini
Buchcover Il lupo

di Siggi Seuß

Siggi Seuß, giornalista freelance, autore radiofonico e traduttore, da molti anni scrive recensioni di libri per bambini e ragazzi.

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